PFAS

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Cosa sono i PFAS o composti PERLUOROALCHILICI

I composti perfluoroalchilici, comunemente detti PFAS, sono dei composti chimici di sintesi, cioè non presenti in natura, ampiamente utilizzati dalla metà del secolo scorso per una innumerevole quantità di applicazioni. La loro composizione chimica, li rende molto solubili nelle falde acquifere e di difficilissima degradabilità, quindi negli anni questi composti si sono accumulati nelle falde fino a diventare un problema anche per l’approvvigionamento idrico (vedi il caso di Trissino e zone limitrofe).

I PFAS vengono ricercati nelle analisi di potabilità dell'acqua?

Normalmente, nelle analisi di potabilità delle acque, questi composti non venivano mai ricercati perché l’analisi è estremamente difficoltosa, richiede apparecchiature costose e all’avanguardia e, fino a poco tempo fa, tali apparecchiature non erano in grado di avere sufficiente sensibilità per poterli determinare. In buona sostanza, quindi, i composti c’erano ma non venivano analizzati. Attualmente, solo pochi laboratori chimici specializzati, tra cui spicca Eurolab, sono in grado di fare questa analisi in modo soddisfacente, puntuale e preciso. Infatti, Eurolab è tra i pochi laboratori privati in Italia ad essere Accreditato per questo specifico test sulle acque potabili.

 
 
 

Dove si dovrebbe ricerare i PFAS?

Le altre fonti dove è possibile rilevare contaminazioni da PFAS sono:

  • pozzi privati non gestiti dai Servizi Idrici Integrati,
  • gli impianti di depurazione domestica
  • gli impianti per la produzione domestica dell’acqua gasata

 

 


 

 
 

Perchè ci sono i PFAS in queste altre fonti d'acqua:

  • i filtri presenti in questi impianti sono solo marginalmente in grado trattenere i PFAS e solo per pochissimi giorni, passati i quali, li cedono inesorabilmente nell’acqua che si beve.
  • se gli impianti domestici hanno al loro interno delle valvole, guarnizioni, raccordi o altre parti in Teflon, polimero composto da PFAS, queste parti alla lunga rilasceranno i PFAS nell’acqua che verrà erogata.

Anche se l’acqua che esce dal rubinetto ha un basso, o nullo, tenore di PFAS, c’è il concreto rischio che sia lo stesso depuratore a rilasciarli.

E poco conta che chi vende il depuratore faccia fare l’analisi della potabilità, perché nella stragrande maggioranza dei casi, in queste analisi non vengono ricercati i PFAS e, inoltre, vengono eseguite su apparecchiature nuove e non con stati di usura di qualche mese.

 
 
 

Limiti di legge dei PFAS

I limiti imposti nelle acque potabili per i PFAS sono dell’ordine dei nano-grammi litro (ng/l o ppt).

È come ricercare un qualcosa di lungo 1 mm nella tratta Milano – Taranto,

oppure

come cercare qualcosa lungo qualche centimetro nella tratta Terra - Luna.

Questo rende l'idea di quanto siano bassi i limiti imposti e quanto sia indispensabile rivolgersi a laboratori specializzati in questa tipologia di analisi.

 
 
 

Danni derivati dalla presenza di PFAS

I PFAS sono sostanze appartenenti alla famiglia degli interferenti endocrini (IE). Gli IE (di sintesi o di origine naturale) sono sostanze che alterano l’equilibrio ormonale degli organismi viventi.

Una elevata esposizione ad IE può determinare un maggiore rischio di alcune patologie (ad esempio patologie riproduttive) sia nella popolazione umana che nelle popolazioni animali, alternando gli ecosistemi. Si tratta di sostanze non ancora completamente identificate per i loro effetti a carico del sistema endocrino, anche se per alcune di esse gli effetti negativi sono già sufficientemente noti.

 
 
 
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